COMUNITÀ EDUCATIVA MADONNINA DEL GRAPPA
La Comunità Socio -Educativa “Casa Madonnina del Grappa”, situata a Galeata nel cuore della Romagna-Toscana, nasce nel 1936 accogliendo “le bambine abbandonate” per la sollecitudine di Teresa Facibeni, sorella del sacerdote galeatese, Don Giulio Facibeni.
Oggi la comunità socio-educativa accoglie bambini allontanati dalle autorità giudiziarie in forma residenziale, per invio del Servizio Sociale del Comune o di altri Comuni limitrofi, sia maschi (tra i 6 e gli 11 anni) che femmine (tra i 6 e i 14anni).
All’interno dello stesso complesso esistono anche un centro educativo di tipo semi-residenziale, denominato Giramondo, per 20 bambini di fascia elementari e medie.
Questa sinergia ha permesso che tutte queste realtà fossero comunicanti tra loro e ha agevolato la relazione e l’integrazione tra bambini che vivono in forma residenziale e quindi sono allontanati dalle loro famiglie ed i bambini che vivono nel paese galeatese.
Il progetto considera centrale potere lavorare sulla quotidianità e sul vissuto di questi bambini.
Molto stretta è la collaborazione con eventuali altre strutture che offrono servizi di supporto al minore presenti nel territorio, nel collaborare insieme nella presa in carico dello stesso.
Rapporti con le scuole (considerare anche la possibilità di percorsi didattici alternativi ).
Vengono rispettate le abitudini alimentari se il minore è di diversa religione presentando menù alternativo rispetto a quello stabilito. Fin dal primo giorno di permanenza viene individuato l’educatore tutor di riferimento il quale s'impegna a svolgere tutte le pratiche amministrative e sanitarie.
La équipe educativa inizia l’osservazione del minore fin dall’inizio. L’osservazione mira a rilevare l’individuazione delle aspettative del minore, le sue abilità linguistiche, il possesso di titoli di studio, le abilità manuali, le competenze, ecc., al fine di poter individuare eventuali percorsi da intraprendere nel progetto del minore.
Il percorso del minore all’interno della Comunità ha tempi di monitoraggio e verifica costanti, sia da parte della équipe educativa della Comunità, sia per quanto riguarda la condivisione con il Servizio inviante.
Il Progetto Educativo prevede al suo interno, anche l’attivazione di percorsi di concreta integrazione, attraverso l’attivazione delle opportunità offerte dal territorio sul piano formativo, socio-terapeutico, anche con l’obiettivo di individuare risorse utili al momento della conclusione della permanenza presso la comunità.
Le attività sopra descritte sono state sostenute anche con il contributo dell'otto per mille.
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